ENRICA PERUCCHIETTI vive e lavora a Torino come giornalista, scrittrice, conduttrice televisiva ed editor.

 

Laureata con lode in Filosofia, già caporedattrice del Gruppo Editoriale Uno e di One Books, lavora per Visione Editore e collabora con L'Indipendente. È curatrice della rivista Visione, un altro sguardo sul mondo.

 

È autrice di una quarantina di saggi di successo, pubblicati in Italia e in Francia, tra cui ricordiamo:

  • FAKE NEWS. Come il potere controlla i media e censura l'informazione indipendente per ottenere il consenso;
  • LA CENSURA NELLE "DEMOCRAZIE" DEL XXI SECOLO. Criminalizzazione del dissenso e inquisizione digitale;
  • PROFESSIONISTI DELLA DISINFORMAZIONE. Le bufale più clamorose dei mass media;
  • CYBERUOMO. Dall’intelligenza artificiale all’ibrido uomo-macchina;
  • I SIGNORI DELL'IMMORTALITA'. La nuova sfida della Silicon Valley: sconfiggere la morte e vivere per sempre
  • GLI OLIGARCHI DI DAVOS. Dal Covid-19 al Grande Reset: come le élite strumentalizzano le crisi per creare un governo mondiale;
  • GOVERNO GLOBALE. La storia segreta del Nuovo Ordine Mondiale;
  • LA FABBRICA DELLA MANIPOLAZIONE. Come difendersi dal condizionamento mentale;
  • UNISEX. Cancellare l'identità sessuale;
  • LA FABBRICA DEI BAMBINI. Una moderna forma di schiavitù: i retroscena della maternità surrogata, dall’eugenetica agli interessi delle lobby
  • FALSE FLAG. Sotto falsa bandiera.

IN LIBRERIA E ON LINE:

«Mai come ora la censura occidentale è stata più opprimente e totalitaria […]

La censura non è più repressiva, ma produttiva di regole che il Potere vuole imporre».

Carlo Freccero e Daniela Strumia

 

«Oggi i dissidenti non sono più deportati, sono condannati alla morte sociale; non vengono più fucilati, ma marginalizzati e i loro microfoni vengono tagliati per farli tacere o per rendere inudibili i loro discorsi».

Alain de Benoist

 

Sui social network il controllo delle informazioni è sempre più stringente: post, articoli e opinioni che sfidano la narrativa dominante vengono oscurati o rimossi, mentre gli algoritmi penalizzano i contenuti ritenuti “non conformi” a certi standard, determinando una moderna forma di Inquisizione digitale. Inchieste e casi di cronaca, dai Twitter Files all’arresto di Pavel Durov, attestano le pressioni che le Big Tech ricevono dai governi e dalle agenzie di intelligence per assecondare questa china liberticida. Il silenziamento delle voci divergenti avviene anche fuori dalla Rete, come dimostrano le derive puritane dell’ideologia woke e il fanatismo della cancel culture.

 

Esprimere un pensiero divergente diventa un “reato di opinione”:

in nome del progresso, le “democrazie” usano la censura per monopolizzare la verità.

 

Al tempo delle guerre ibride, i Giganti del web, coadiuvati dai media di massa e dai fact-checkers, sono diventati il braccio armato del Potere: questo sistema intende creare una informazione certificata, presentando come legittime solo le narrazioni conformi alla linea ufficiale, mentre tutte le forme di pensiero critico vengono etichettate come “complottismo” o disinformazione e rischiano di essere perseguite come uno “psicoreato” di orwelliana memoria.

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